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ll Governo toglie il segreto di Stato sulle stragi

I “fatti sanguinosi” di Ustica, Peteano, treno Italicus, Piazza Fontana, Piazza della Loggia, Gioia Tauro, stazione di Bologna e Rapido 904 non sono più coperti dal segreto di Stato. Matteo Renzi ha firmato la direttiva che dispone la declassificazione degli atti relativi a queste stragi: tutti i documenti processuali e di indagine nelle mani della amministrazione pubblica saranno consultabili da cittadini e studiosi che potranno finalmente leggere le carte di alcuni degli episodi più cruenti del luttuoso elenco delle stragi di Stato finora coperte dal vincolo di segretezza.

Una decisione accolta con soddisfazione dalla gran parte del mondo politico

Pd in testa; ma che Beppe Grillo bolla come un bluff mediatico. Il leader del M5S, infatti, afferma che “sarà pubblicato solo ciò che è già pubblico da anni” e paragona Renzi all’ex presidente Usa Ronald Reagan che, “pur di farsi eleggere, promise di rivelare la verità sugli Ufo”. Insomma, “è una balla”.

Per il premier, invece, si tratta di un successo del suo esecutivo: “Uno dei punti qualificanti della nostra azione di governo – spiega il presidente del Consiglio – sono proprio trasparenza e apertura. In questa direzione va la decisione di oggi che considero un dovere nei confronti dei cittadini e dei familiari delle vittime di episodi che restano una macchia oscura nella nostra memoria comune”.

Il sottosegretario Marco Minniti, presente alla firma della delibera insieme al direttore del Dis Giampiero Massolo, spiega che si tratta di “un percorso che presto porterà tutta l’amministrazione pubblica, anche i vari ministeri, a trasferire la documentazione su questi temi, non solo i servizi segreti”.

L’operazione “glasnost” promossa da Renzi piace alla maggioranza. Il vicecapogruppo del Pd alla Camera Gero Grassi.

“E’ un gesto significativo di rottura con il passato con il quale il governo dimostra la volontà dello Stato di stare dalla parte delle vittime e della verità”,

Paolo Bolognesi, deputato Pd e presidente dell’Associazione familiari delle vittime della strage alla stazione di Bologna del 2 agosto 1980.

Togliere questa parte di segreti aiuta il cammino verso la verità completa sulla strage di Bologna e su tutte le altre stragi”,

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