L’amministrazione Usa ha diffuso foto satellitari che mostrano 17 punti di impatto negli impianti petroliferi sauditi di attacchi provenienti da nord o nord ovest. Elementi che sarebbero compatibili con un raid proveniente dalla direzione nord del Golfo persico , quindi Iran o Iraq, piuttosto che dallo Yemen, dove gli Houthi, i ribelli locali sostenuti da Teheran, hanno rivendicato gli attacchi, lo scrive il New York Times.
L’Iran nega di aver avuto alcuna responsabilità nell’attacco con i droni contro siti petroliferi in Arabia saudita, come invece affermato dal segretario di Stato americano Mike Pompeo.
I siti colpiti, nella provincia orientale di Buqyaq, sono operati dalla compagnia Aramco che ha reso noto di aver tagliato la produzione di 5,7 milioni di barili al giorno, rispetto alla normalità di dieci milioni. L’attacco è stato rivendicato dai ribelli yemeniti, gli sciiti houti.
Il presidente americano Donald Trump parlando con i giornalisti alla Casa Bianca ha dichiarato che verranno accertate le responsabilità: “Stiamo vedendo se l’Iran e’ dietro gli attacchi in Arabia Saudita. Non voglio una guerra con l’Iran, cerchero’ di evitarla, ma gli Usa sono pronti con le migliori armi, jet, missili e altri sistemi”
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