Politica

Legge elettorale, il Pd punta sul Rosatellum

 Il Pd torna a puntare sul Rosatellum, il sistema metà maggioritario metà proporzionale. 

Il Pd sarebbe pronto a procedere anche senza l’ok di M5s, su un modello però più proporzionale rispetto a quello presentato a maggio. In realtà, la stessa versione finale del Rosatellum presentata lo scorso maggio non prevedeva esattamente il 50% di seggi eletti con il proporzionale e il 50% eletti col maggioritario.

  Dagli alleati e da Fi sono forti le richieste di aumentare la quota di seggi eletti col proporzionale. Il Pd non sembra disposto ad arrivare al 75% di proporzionale e 25% di maggioritario – ovvero le quote del Mattarellum invertite a favore del proporzionale – ma si potrebbe arrivare a ragionare su un uno schema che prevede due terzi di proporzionale e un terzo di maggioritario. 

Le trattative proseguono, il Pd non intende accettare una quota di maggioritario troppo ristretta, né sarebbe disposto a reintrodurre le preferenze e tantomeno lo scorporo. Soprattutto, i democratici vogliono garanzia che si proceda in tempi rapidi: “

Significa che la Camera dovrebbe dare il suo ok entro l’inizio di ottobre, per poi passare la palla al Senato. Tempi veloci, dettati dalla determinazione del Pd di non tirare troppo per le lunghe la legislatura dopo l’approvazione della legge di bilancio.

 La data del voto è prerogativa del Quirinale, ma da mesi da fonti Pd si dice che dopo la manovra la legislatura sarà virtualmente conclusa. Di fatto, l’orizzonte a cui si guarda è quello di inizio marzo. La trattativa è tutt’altro che conclusa, avvertono però in casa democratica. 

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