Cultura

Ricordato il grande archeologo e storico Eugenio Maria Beranger

Ad un anno dalla scomparsa, avvenuta il 9 gennaio 2015, è stato ricordato il grande archeologo e storico Eugenio Maria Beranger con diverse iniziative: l’intitolazione della biblioteca comunale di Civitella Roveto, due convegni, a Cupra Marittima e Rocca d’Arce, località della Media Valle del Liri, in provincia di Frosinone, la dedica di un catalogo di una mostra, Storie di Confine, organizzata dalla Provincia di Frosinone e  un voluminoso libro dal titolo Curiosus Terrae Laboris, edito dall’Associazione Antares di Piedimonte San Germano, che raccoglie i suoi articoli giornalistici, i discorsi, meticolosamente preparati, l’intera bibliografia. Proprio quest’ultima al centro dell’attenzione della pubblicazione dell’Associazione Antares, curata da Antimo Della Valle, un elenco di oltre 400 voci che comprende una sterminata produzione scientifica iniziata nel 1975, trattando argomenti di grande interesse archeologico dell’intero territorio italiano, fino a temi di carattere storico e tradizioni popolari. L’imponente bibliografia si arricchisce di un elenco di testi inediti che sono in corso di pubblicazione.

Nato a Roma nel 1952 si è laureato con il massimo dei voti in epigrafia ed antichità latine presso l’Università degli studi di Roma La Sapienza frequentando poi la scuola di perfezionamento di Archeologici classici presso l’Università di Pisa, Eugenio Maria Beranger è stato un grande studioso, rigoroso e appassionato che ha indagato e studiato con passione per 40 anni l’intero patrimonio storico-artistico-demoantropologico con minuziose ricerche archivistiche.
E’ stato folgorato dalla bellezza e dalla ricchezza del patrimonio storico dell’Alta Terra di Lavoro, che corrisponde all’attuale territorio del Lazio Meridionale,  quando giovanissimo ha discusso la tesi di laurea sul patrimonio epigrafico dell’antica Arpinum. Studioso rigoroso poliedrico, iniziò ad occuparsi di quest’area del Lazio Meridionale nel 1974. Ha operato in numerose ricerche di superficie rivolte all’individuazione di epigrafi latine, monasteri benedettini, sorti nell’area di precedenti insediamenti o luoghi di culto italico-romani e di architetture di tipo agro-pastorale. Poi la sua indagine storico-archivistica si allarga ad altri settori:’ problematiche connesse con gli eventi naturali quali il terremoto di Sora del 1915 e l’innodazione del Liri del 1925, studio dei catasti e dei cabrei, l’approfondimento delle tradizioni popolari e trasformazioni del patrimonio edilizio tramandato dall’antichità, lo studio delle tecniche edilizie per aiutare e tutelare i centri storici, a storia del fascismo e della provincia di Frosinone.
Ha dedicato grande attenzione allo studio dello sfollamento e al dramma della popolazione civile del cassinate.
Ha partecipato a numerosi convegni, in cui ha trattato con rigore e inedite ricerche archivistiche temi sconosciuti ma di grande interesse.

E ‘ stato protagonista nella creazione di alcuni musei e biblioteche civiche quali Arce Atina, Civitella Roveto, Cupra Marittima, Sora. Ha collaborato con i più importanti istituti scientifici, quali Accademia dei Lincei, Archivio di stato di Grosseto, Roma, Frosinone e altre istituzioni. L’intero patrimonio librario composto da migliaia di volumi, documenti e collezioni è stato donato dallo studioso all’Abbazia di Casamari, dove è stato fondato il Centro Ricerche Eugenio Maria Beranger – Abbazia di Casamari.

 

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