Cultura

Torna a Roma la Quadriennale d’Arte “Altri tempi, altri miti”.

 Una mappa dell’arte visiva contemporanea per raccontare il presente attraverso una molteplicita’ di approcci, senza paura di guardare al passato in un’ottica di discontinuita’ e innovazione: dopo otto anni di
assenza, torna a Roma la Quadriennale d’Arte, in una 16/a edizione intitolata emblematicamente “Altri tempi, altri miti”, che la Fondazione presieduta da Franco Bernabe’ promuove insieme all’Azienda Speciale Palaexpo. Allestita al Palazzo delle Esposizioni dal 13 ottobre all’8 gennaio, la mostra – pur
ponendosi nel solco di una grande tradizione storica – vuole aprirsi al nuovo per valorizzare al meglio le energie creative e i linguaggi sviluppatisi dopo il Duemila.


Che questo sia l’anno del rilancio (dopo la mancata edizione del 2012) lo dimostrano anche i numeri: 11 curatori (maggiormente tra i 30 e i 40 anni e selezionati da una giuria esterna composta da 5 esperti interdisciplinari) per 10 sezioni espositive, 99 artisti, 150 opere di cui 60 nuove e le altre realizzate negli ultimi due anni, eventi collaterali diffusi in citta’ a cui hanno gia’ aderito 25 realta’ tra musei, fondazioni, gallerie private, un roadshow all’estero (sono gia’ state fissate le tappe alla Biennale di Berlino e ad Art Basel). Svecchiata anche la modalita’ organizzativa, con i curatori chiamati a lavorare in sinergia per dare vita a un progetto unitario ma al tempo stesso plurale, che, nella diversita’ dei singoli, dia conto anche della frammentarieta’ del mondo di oggi.


“La Quadriennale nel 2012 non e’ stata fatta non solo per mancanza di risorse, ma perche’ e’ in un  certo senso scivolata via: oggi invece questa mostra fa parte di un grande progetto di valorizzazione dell’arte contemporanea”, ha detto il ministro Dario Franceschini questa mattina a Roma. “Stiamo lavorando
per consolidare il rapporto tra pubblico e privato e vogliamo trovare i fondi necessari a rendere la Quadriennale una attivita’ continuativa anche nei tre anni e mezzo in cui non c’e’ la mostra”. “Bisogna superare la contraddizione tutta italiana che considera la tutela del patrimonio un compito cosi’ impegnativo da rendere impossibile un investimento sul presente – ha proseguito il ministro – invece abbiamo una moltitudine di talenti giovani gia’ affermati dentro e fuori l’Italia, che si uniscono ai grandi maestri”.


“L’arte e’ un mondo conservatore, ma noi abbiamo voluto rompere gli schemi e rivelare l’energia creativa delle generazioni piu’ giovani del Paese”, ha detto Franco Bernabe’, presidente della Quadriennale, sottolineando che la mostra sara’ fondamentale anche per Roma, “citta’ della storia e dell’archeologia ma anche della contemporaneita’”.

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