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Gerusalemme, 6 morti negli scontri per le proteste per l’accesso alla Spianata delle Moschee

Tre israeliani e tre palestinesi uccisi negli incidenti verificatisi le proteste per le misure di sicurezza decise da Israele dopo la preghiera del venerdì.

Due uomini sarebbero stati colpiti a morte nel rione di Ras el-Amud, il terzo sarebbe stato raggiunto al petto da un proiettile israeliano nel rione di Abu Dis. Sono 390 i palestinesi feriti negli scontri con le forze israeliane mentre protestavano intorno alla Città Vecchia di Gerusalemme contro l’installazione di metal detector agli accessi della Spianata delle Moschee. Lo rende noto la Mezzaluna Rossa.

La maggior parte dei feriti viene curata a causa delle conseguenze dell’intossicazione da gas lacrimogeni. Sono invece 38 i feriti per per proiettili di gomma e ustioni. Altre 66 persone sono state ricoverate in ospedale per ferite causate da colpi d’arma da fuoco. Secondo la polizia israeliana, cinque agenti sono rimasti feriti.

Sono tre gli israeliani uccisi stasera da un attentatore palestinese nella colonia di Halamish (presso Ramallah, Cisgiordania). L’aggiornamento è dei servizi medici locali. Le vittime sono due uomini di 60 e 40 anni e una donna di 40 anni. Sul posto c’e’ un quarto ferito. L’attentatore palestinese e’ stato neutralizzato all’interno della abitazione degli israeliani, a colpi di pistola.

Israele vieta l’accesso alla spianata delle Moschee agli uomini con meno di 50 anni
Spianata delle Moschee off limits per gli under 50. Israele ha vietato agli uomini con meno di 50 anni di entrare nella Città vecchia di Gerusalemme per la preghiera islamica del venerdì, dopo giorni di tensioni per le nuove misure di sicurezza adottate per il luogo sacro.

“L’ingresso alla Città vecchia e al Monte del Tempio ,Spianata delle Moschee, sarà consentito agli uomini con 50 e più anni. L’ingresso è consentito alle donne di tutte le età”, si legge in un comunicato diffuso dalla polizia israeliana.

Nei giorni scorsi i fedeli musulmani si sono rifiutati di entrare nella Spianata delle Moschee, pregando sui marciapiedi delle strade che portano al luogo sacro, in segno di protesta contro i metal detector e le telecamere installate da Israele dopo l’attacco di venerdì scorso, costato la vita a due soldati israeliani e ai tre palestinesi che l’hanno commesso.

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