Cultura

Académie Vitti, il fascino della Parigi di fine Ottocento in Provincia di Frosinone

academieLa Parigi di fine Ottocento, culla indiscussa dell’arte e della cultura europea, fa da cornice alla straordinaria avventura che vede al centro tre sorelle italiane, Maria, Anna e Giacinta Caira, emigrate dall’Italia rurale e divenute prima modelle di noti pittori e scultori e poi, a loro volta, pittrici e promotrici d’Arte nell’Accademia da loro stesse fondata e diretta.

Ad Atina in Valcomino, in provincia di Frosinone, Cesare Erario, discendente della famiglia, ha fondato una piccola casa museo intitolata ‘Académie Vitti’ dove in tre stanze sono stati raccolti alcuni cimeli tra i quali eccellenti disegni di allievi dell’Académie fondata a Parigi alla fine dell’Ottocento, rare fotografie, cartoline e altri oggetti miracolosamente salvati e conservati che sono appartenuti ai proprietari e fondatori della Académie Vitti. Ma è soprattutto un modo per riportare alla luce una storica incredibile accaduta a Parigi agli inizi del 1890.

Una storia vera e avvincente che è  stata anche raccolta nel volume Académie Vitti 49 Boulevard du Montparnasse Paris. La storia e i protagonisti (1889-1914) scritto da  Cesare Erario e dallo storico e archeologo recentemente scomparso, Eugenio Maria Beranger

La storia affascinante dell’Académie Vitti, fino al 1914 uno tra i più vivaci ateliers d’arte privati di Parigi. Fondata nel 1889 da Cesare Vitti e dalla moglie Maria Caira con le sorelle di questa, Anna e Giacinta, l’Académie, scuola di disegno e pittura, nel corso dei venticinque anni di attività ebbe fra i suoi docenti grandi maestri e figure di assoluto livello come Paul Gauguin.

Peculiarità della scuola era la libera ammissione di allieve donne alle quali era permesso esercitarsi con modelli nudi. L’avventura parigina delle sorelle Caira finisce con lo scoppio della Grande Guerra, ma una di loro, la secondogenita Anna, trasferitasi a Firenze insieme al marito collezionista d’arte De Prouraux continuerà a dare il proprio contributo al rinnovamento artistico dell’epoca insieme agli amici Giovanni Fattori, Giovanni Papini e Ardengo Soffici.

 

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