Spettacoli

David di Donatello, il trionfo di Paolo Virzì 

 E’ la notte de “La Pazza Gioia” di
Paolo Virzì ai David di Donatello. La storia della folle fuga di due pazienti di Villa Biondi, Donatella e Beatrice, ha
conquistato cinque David di Donatello: miglior film, miglior regista, miglior attrice protagonista Valeria Bruni Tedeschi, miglior sceneggiatura Tonino Zera, miglior acconciatore Daniela
Tartari. 

Sei le statutette portate a casa da “Veloce come il Vento” (attore protagonista Stefano Accorsi, fotografia, trucco, montaggio, suono, effetti digitali) così come “Indivisibili” (attrice non protagonista, Antonia Truppo, sceneggiatura  originale, produttore, musicista, canzone oroginale, costumi).
Strepitosa la Tedeschi all’atto della premiazione, rischia di inciampare nell’abito lungo, poi con almeno una decina di fogli tra le mani, chiede scusa, di perdonare quella fragilità. Chiede
rinforzi, e invita la compagna di set Micaela Ramazzotti a raggiungerla, perché “senza di lei, senza Donatella, Beatrice non potrebbe esistere”; ringrazia tutti da Franco Basaglia alla
psicanalista, dall’amica dell’asilo che le regalò un pezzo di focaccia facendola sentire non più sola a Leopardi, da Cesare Pavese a gli uomini che le hanno regalato un sorriso nel momento
di sconforto al punto da far dire a Carlo Verdone: “Sembrava un personaggio dei miei film”. 

E Paolo Virzì che quando riceve la
statuetta prende in giro la cerimonia degli Oscar, “Ecco ora qualcuno ci avverte nell’auricolare che ha vinto Fiore”. Cosa che aveva ricordato anche Valerio Mastrandrea nel controparodia che ha lanciato i David. Ricevendo il premio come miglior regista
Virzì ha voluto poi ringraziare le tante donne del film. Il premio miglior attore protagonista è andato a Stefano Accorsi per il suo ruolo in “Veloce come il vento”.

“Vorrei ringraziare mia moglie Bianca – ha detto Accorsi – non nasce qua, vero? Altrimenti avremmo il nome: David” ha scherzato rivolgendosi alla moglie
Bianca Vitali che aspetta un bambino e poi ha dedicato il premio alla talent scout Graziella Bonacchi. Il premio come miglior attore non protagonista è andata a Valerio Mastandrea per “Fiore”, premiato dall’amica Jasmine Trinca, quello alla migliore attrice non protagonista per il secondo anno consecutivo (l’anno scorso era in Jeeg Robot) è stato vinto da Antonia Truppo, mamma delle gemelle nel film di De Angelis “Indivisibili”. 

Doppietta musicale per Enzo Avitabile che ha vinto sia come miglior musicista sia per il brano “Abbi pietà di noi” musica, scritta e cantata da lui, Angela e Marianna Fontana per “Indivisibili”.
Premi dedicati a Napoli ed alle periferie del mondo.

 Ma è stata anche la notte di Roberto Benigni cui è andato il David alla
carriera: “Questo è un premio bellissimo – ha detto – vi ringrazio è la seconda volta nella stessa giornata che ci
incontriamo, nemmeno il Papa ieri a San Siro ha avuto tanti applausi, addirittura mi viene da dire una Messa, vi benedico
anzi Dio vi benedica”. Poi Benigni ha proseguito: “È il premio
più prestigioso del cinema italiano che è il più grande del mondo, abbiamo reso grande l’arte più giovane e fragile e commuovente del mondo. Che voi vi sentiate immersi dalla piena della mia gratitudine, vi sento tutti amici e il cinema rende il mondo meno estraneo e nemico”. “Vorrei dedicare questo premio a Nicoletta Braschi ma non posso – ha aggiunto – perché io ho fatto tutto con lei, quindi non posso dedicarglielo perché questo premio è suo e quindi spero che lei, in cuor suo, lo dedichi a me”.

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