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Siria, offensiva dell’Isis su Palmira

Quindici membri delle forze del
regime siriano sono stati uccisi oggi dai jihadisti dello Stato Islamico (Isis) portando a 49 il numero totale dei
filo-governativi morti nel corso di una offensiva lanciata ieri dagli uomini del Califfato nei pressi di Palmira, antica città della provincia di Homs nella Siria centrale. 

Lo ha riferito l’Osservatorio siriano per i diritti umani, una Ong vicina all’opposizione siriana.

L’offensiva ha permesso ai jihadisti di arrivare fino a quattro chilometri da Palmira, città che avevano perso nel marzo dello scorso anno dopo un attacco delle truppe di Damasco.

“Quindici soldati e combattenti pro-regime sono stati uccisi in un agguato nei pressi del giacimento di petrolio UI Mahr”, ha riferito l’Osservatorio che conta su una vasta rete di attivisti in tutto il Paese.

 Il giorno prima, i jihadisti avevano lanciato attacchi simultanei vicino ai giacimenti di petrolio e gas a Mahr

Chaar
e altrove nella provincia di Homs, uccidendo 34 governativi. Secondo l’Ong, i jihadisti hanno espugnato una diga,
silos e il villaggio di Jazal, a nord ovest di Palmira.
L’Isis, attraverso la sua agenzia stampa ufficiale sui social media “Amaq“, ha rivendicato l’uccisione di “un intero reggimento composto da 100 soldati”.

L’Isis ha preso il controllo di diverse città della provincia di Homs e non domina più la vasta area desertica nella parte orientale della della provincia di Homs anche se regolarmente lancia attacchi contro le posizioni isolate nell’esercito, tra cui i campi petroliferi, difficili da proteggere. 

Il regime mantiene gran parte della provincia di Homs. I gruppi ribelli controllano le località nel nord della regione. 

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