Animali

Il Parlamento Europeo chiede di vietare i test di prodotti cosmetici sugli animali in tutto il mondo

Cinque anni fa l’UE ha vietato i test di prodotti cosmetici sugli animali e la vendita di qualsiasi prodotto testato sugli animali.
Testare trucchi, creme, saponi e profumi sugli animali è vietato già dal 2004 nell’UE. Dal 2009 sono vietati anche i test che riguardano le sostanze che compongono i prodotti cosmetici.

Dal 2009 è inoltre vietato vendere qualsiasi tipo di prodotto cosmetico che sia stato testato sugli animali, magari al di fuori dell’Europa. Fino al 2013 c’erano ancora alcune eccezioni che permettevano i test per i più complessi effetti sulla salute umana, ma da allora, quasi cinque anni fa, i test e la vendita di prodotti testati sugli animali sono totalmente vietati nell’Unione europea.

L’Europa è il più grande mercato al mondo per i cosmetici. Sono due milioni le persone impegnate nel settore cosmetico in Europa. I consumatori europei usano almeno sette diversi prodotti al giorno: shampoo, creme, trucchi… Le regole europee fanno sì che i prodotti che vengono in contatto con la nostra pelle non siano dannosi per la salute.

Per assicurare che i prodotti siano sicuri non è necessario che vengano testati sugli animali.
Purtroppo l’80% dei paesi del mondo la pensa diversamente e permette ancora i test o la vendita di prodotti testati sugli animali. Il Parlamento europeo vuole un divieto mondiale

La risoluzione approvata dalla Commissione Ambiente il 20 febbraio 2018 chiede, entro il 2023, un divieto globale dei test sugli animali e sulla vendita dei cosmetici testati sugli animali.

La risoluzione chiede all’UE di farsi portatrice di questa richiesta davanti all’ONU e di non lasciare che questa proposta venga lasciata indietro in caso di negoziati commerciali o regole dell’Organizzazione mondiale del commercio.

Il Parlamento europeo vuole mandare un segnale chiaro: i test sugli animali in ambito cosmetico non sono più giustificati. Lo ha ricordato la co-relatrice Miriam Dalli, deputata maltese dei Socialisti e Democratici: “Abbiamo già mostrato -come Unione europea- che il divieto può funzionare quindi questo è il momento di agire”.
Nella risoluzione si legge che il bando non ha messo in difficoltà lo sviluppo del settore. Cercare nuove strade per i test aumenta il potenziale innovativo, con effetti che possono essere sentiti anche oltre il settore cosmetico.

Questa posizione del Parlamento europeo è quella dei cittadini. Secondo la ricerca Eurobarometro del 2016 il 90% dei cittadini europei pensa che sia importante stabilire standard elevati di protezione per gli animali che siano riconosciuti in tutto il mondo. Sono in moltissimi (89%) a pensare che spetti all’Unione europea lavorare per la promozione dei diritti degli animali a livello internazionale.

Il Parlamento europeo tratterà il tema durante la sessione plenaria di marzo 2018.

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