Editoria

Torino, al via il World Newspaper Congress 2014

Il mondo dell’editoria si ritrova a Torino e l’occasione è il World Newspaper Congress, il Congresso Mondiale dei giornali, giunto quest’anno alla 66/a edizione.

Editori, Ceo e direttori di tutto il mondo si sono dati appuntamento al Lingotto per discutere sul futuro dell’informazione.

Tra gli oltre mille protagonisti, il presidente dell’Editrice La Stampa e di Fiat, John Elkann, il Ceo di Rcs MediaGroup Pietro Scott Jovane e il presidente del Gruppo Editoriale L’Espresso, Carlo De Benedetti.

Nel corso del 2013, l’informazione prodotta nelle redazioni dei giornali ha raggiunto metà di tutti gli utenti di Internet del pianeta. Un dato che verrà certificato dal rapporto «World Press Trends 2014» che Wan-Ifra – l’organizzazione mondiale degli editori e dei leader dei media – presenta in questi giorni al convegno di Torino. Con una platea di lettori pari a circa un miliardo di persone, i quotidiani dovrebbero sentirsi forti e al riparo dalla crisi.

Ma non è certo questo il clima che si respira nel mondo editoriale,  Larry Kilman, segretario generale di Wan-Ifra, anticipando alcune conclusioni del rapporto: «Il digitale può essere il futuro, ma questo futuro non lo abbiamo ancora trovato». La carta continua a segnare un calo generalizzato delle copie, frenato solo dalla crescita sui mercati asiatici. L’informazione digitale cresce, ma non abbastanza da sostenere il sistema e da proporsi come solida alternativa. E così anche il «World Press Trends» di quest’anno confermerà il quadro di quello dell’anno scorso, riassunto nei grafici qui sotto relativi al 2012.

ll futuro dell’informazione sarà digitale e potrebbe essere roseo. Ma il presente è ancora in gran parte cartaceo e non sembra godere di buona salute, secondo  la radiografia del settore e le prospettive di crescita  centro del lavoro a Torino di oltre mille editori, manager e direttori di giornali. Una platea che rappresenta un’industria che con la carta nel 2013 ha raccolto 163 miliardi di dollari. Ventiquattro miliardi meno di quanto non valesse nel 2008, ma per una volta non in calo rispetto all’anno precedente. A certificarlo è il rapporto «World Press Trends», presentato nel primo giorno del congresso da Wan-Ifra, l’organizzazione degli editori che dà vita ogni anno all’evento (l’Italia torna a ospitarlo per la prima volta dopo 26 anni).

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